Area Ignota
(Unknown)
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Ignoto a se e agli altri
L’ignoto definisce la parte più nascosta dentro ognuno di noi, che risulta sconosciuta a noi ed agli altri.
L’unica strategia per scoprire il contenuto di questo particolare quadrante, consiste nello sperimentare esperienze diverse nel corso di tutta la propria vita.
Le passioni, ad esempio, non sono necessariamente qualcosa di innato, e spesso nascono in maniera del tutto casuale dalla pratica di una nuova esperienza.
SPORT - MTB
Ho sempre praticato sport, lo pratico e cercherò di continuare.
Ho iniziato con il calcio, lo fanno tanti tuoi amici, ed in strada è lo sport di gruppo più facile da giocare. Bastano uno o più amici, un pallone e 4 giubbotti per le porte. Ho giocato a calcio in tutte le sue declinazioni e ruoli (a 11, a 8, calcetto, gabbione, 2 contro 2), anche da arbitro. Poi, in contemporanea, nuoto, tennis, squash, rowing, palestra, spinning…ed infine, Mountain Bike (MTB). La bici mi sta accompagnando e spero di riuscire a non perderla negli anni a venire, a mantenermi in una forma fisica e mentale decente per affrontare l’inesorabile età che avanza. Ho sempre creduto nello sport come anti-age per la mente ed il corpo.
Cosa trovo nella MTB?!
Lo sport in genere aggrega, insegna a socializzare e mette a confronto con gli altri.
Qui, l’unico vero confronto è con te stesso, quello con gli altri è un'effimera abitudine che non riesco a perdere.
L’uscita in MTB dovrebbe essere fatta in compagnia, per motivi di sicurezza, ma ormai sempre più spesso non è possibile, ognuno ha preso abitudini e lavori con orari e tempi poco conciliabili.
Quindi o non esci, o esci da solo. Ma quando lo sport si trasforma in passione e scopri che non puoi farne a meno, esci in solitaria portando a conclusione il giro che hai programmato nella tua mente, variandolo, se necessario, in corso d'opera. Comprendi il senso di “padronanza dei tuoi mezzi”.
La MTB non parla ma ti sbatte in faccia la verità. È particolarmente esigente, soprattutto sullo stato di forma, fisico e mentale.
Sei da solo in sella alla tua MTB, unico fautore delle tue emozioni, usi la testa e la spingi con il cuore.
Mentre pedali ed i muscoli sentono la pendenza avviene il fatto magico. Inizia la trasformazione.
La mente si libera. Senti solamente il rumore dei copertoni, le scalate del cambio, il ritmo del tuo respiro ed il battito del cuore. Poi… ascolti il silenzio.
Dei pensieri che affollavano la testa, pochi rimangono e da questi nasceranno idee migliori che poi, forse, si trasformeranno in azioni. I problemi restano, la bici non li risolve. Quello che cambia è la loro percezione, vengono scardinate tutte le complicazioni inutili che la tua testa costruisce in un mondo sempre più complicato.
Tu pedali, ti compiaci della tua bici, del tuo movimento potente e naturale e mentre pensi a questo, man a mano che la testa si svuota ed il silenzio aumenta, ti liberi. Tutti dovrebbero sentirsi così. E tutte le passioni ti portano in questo stato di serenità e soddisfazione.
Le mie uscite in MTB sono “attimi di dimenticanza”
“Forse vi sono momentini minuscolini di felicità e sono quelli durante i quali si dimenticano le cose brutte. La felicità, signorina mia, è fatta di attimi di dimenticanza” (Antonio De Curtis)
CINEMA
La settima arte. Il cinema, ha per me il fascino di meraviglia di un bambino. Lo considero come la visione reale dei tuoi sentimenti, delle tue paure e dei tuoi sogni, anche quelli che sino ad allora non conoscevi.
In un film c’è tutto quanto ti cattura, il suono, l’immagine, i dialoghi ed il grande schermo. Talvolta può creare sogni.
Sono stato assiduo frequentatore del cinema, dai tempi delle sale con le poltroncine di velluto e rumore del proiettore, a tal punto da avere l’abbonamento con l’appuntamento settimanale fisso.
Anche in questo caso, come nei libri, spazio su vari generi, escludendo i cinepanettoni e qualche altro genere che reputo inguardabile.
Anche qui ci sono attori, film o registi che preferisco che ogni tanto vado a cercare e rivedo. Con il film hai il tempo di rivederli, cosa che con il libro è più complicata, un vantaggio non da poco, di cui spesso usufruisco.
“Mio padre mi portava al cinema di continuo. Mi ha raccontato del primo film che ha visto. È entrato in una sala buia e su uno schermo bianco ha visto un razzo volare nell'occhio dell'uomo nella Luna. Gli si è conficcato dentro. Ha detto che è stato come vedere i suoi sogni in pieno giorno” (Hugo Cabret)